venerdì 5 luglio 2013

Cinema: Star Trek - Into Darkness



Anno: 2013
Paese di produzione: USA
Regista: J. J. Abrams
Con
Chris Pine: James T. Kirk
Zachary Quinto: Spock
Zoë Saldaña: Nyota Uhura
Benedict Cumberbatch: Khan
Alice Eve: Dott.ssa Carol Marcus
Karl Urban: Dott. Leonard McCoy
Simon Pegg: Montgomery Scott


Visto in giugno 2013


J. J. Abrams ci ha abituati ad action-thriller fantascientifici molto spettacolari. Chi ama il genere, non verrà certo deluso da questo lungometraggio.

Il film parte subito in forte accelerazione con un adrenalinico inseguimento e uno spettacolare salvataggio.
Poi inizia la trama vera, quella in cui la testa calda Kirk ne combina di tutti i colori, come sempre.
Il cattivo è un superuomo geneticamente potenziato, proveniente dal passato. Il misterioso ed enigmatico Khan è l'unico risvegliato di un equipaggio di superuomini addormentati in bare criogeniche.

Cosa vorrà fare questo Khan?
Che ruolo avrà l'Enterprise e il suo equipaggio?
Riuscirà Kirk a superare le nuove minacce che lo attendono?

Un film valido sotto vari punti di vista.
Il rivolo di ironia che scorre lungo tutta la pellicola, la rende sicuramente più gustosa.
Diciamo che manca un po' la novità del precedente, ma comunque siamo su un buon livello.
Qualche passaggio lento c'è, soprattutto verso la metà.
La trama è articolata e mai banale.
Finale di nuovo adrenalinico con sorpresa (prevedibile).

E veniamo alle "curiosità" contenute nel film.

Durante la proiezione, assistiamo a quello che potremmo definire "L'assedio dei primissimi piani".
E' difficile da immaginare, ma spesso il maxi schermo del cinema si colora di rosa-carne, e mostra il faccione di uno dei protagonisti.
Si susseguono a ritmo incalzante i primissimi piani di Chris Pine alias capitano Kirk (qualche ragazza forse avrà gradito), ma anche degli altri attori, tra cui la bella Alice Eve (Dott.ssa Carol Marcus). Di lei, oltre ad ammirare le curve del volto, possiamo ammirare anche le curve del corpo. Senza apparente ragione infatti, alla prima occasione si spoglia mostrando il corpo atletico in biancheria intima al nostro capitano Kirk e soprattutto alle telecamere. Questa scena completamente inutile, fa da contraltare all'assedio di primi piani di Chris Pine, per la gioia dei maschietti in sala.



*** SPOILER ***



Dalle curiosità alle provocazioni, il passo è breve.

Il motore a curvatura: un giocattolo instabile e capriccioso.
Non si è mai visto un motore più inaffidabile di quello dell'Enterprise. Sempre problematico, sempre difficile da trattare, capace di fare miracoli, ma solo quando gli pare. Possibile che le due estremità tra le quali passa il flusso di energia si possano disallineare con tanta facilità? E soprattutto che possano essere rimesse a posto con un calcio? Come si fa a mettere la vita di un intero equipaggio nelle "mani" di questo catorcio tecnologico? L'Enterprise dovrebbe essere l'ultimo ritrovato della scienza e della tecnologia, eppure questo motore non sembra essere all'altezza del ruolo che gli compete.

Enterprise: paghi 1, prendi 2++
Ma come è possibile che venga costruita segretamente un'altra Enterprise, grande il doppio dell'originale e molto più potente, senza che nessuno se ne accorga? Chi finanzia questa costruzione? Da dove vengono i materiali? Chi ci lavora? Come fanno i lavoratori ad andare in cantiere senza essere notati? Scompaiono forse? E l'equipaggio? Se il progetto dell'Enterprise è il più avanzato, come è stato possibile creare qualcosa di meglio? Di più grande? Di più potente? Di più armato?

Scott: sempre nel posto giusto, al momento giusto.
Che serie di fantastiche coincidenze! Scott, che viene lasciato a casa da Kirk, parte poi per una missione richiesta più tardi dal capitano stesso. E guarda caso, scopre l'Enterprise 2++, ci entra senza che nessuno se ne accorga, riesce a manomettere i generatori e a muoversi indisturbato. Davvero fortunato e incredibilmente bravo. Sembra quasi un mago!

Ma veniamo al grande finale.
Si scopre che il sangue del cattivissimo Khan, opportunamente trattato (ma anche senza trattamenti), può avere effetti miracolosi sulle forme di vita, fino alla restituzione della vita a chi l'ha persa. E' la chiave della resurrezione, il siero dell'immortalità, la cura di tutti i mali fino al più estremo: la morte. Scoperta sensazionale, oserei dire. E che cosa succede? Viene salvato il capitano Kirk, morto a causa dell'esposizione alle radiazioni. Ma poi, l'unico uomo che può garantire la sintesi del siero, ovvero Khan, viene rimesso in stasi e non in coma. E così niente elisir di lunga vita! Peccato: sembrava una cosa utile. Ma d'altra parte, era già stato utile al nostro eroe. A chi altri potrà mai servire?

Lunga vita e prosperità (appunto!)



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