giovedì 10 ottobre 2013

Letture: Il fiume degli Dei - Ian McDonald

Letture: Il fiume degli Dei - Ian McDonald
Edizione italiana: luglio 2013 (Urania Jumbo - Mondadori)
Edizione originale: anno 2004 (River of Gods)


Finito di leggere in settembre 2013

Dopo una lunga pausa estiva, eccomi qui a recensire questo matton... ehm, librone di Ian McDonald.
Come avrete capito, si tratta di un lungo e denso romanzo, da leggere con attenzione perchè è facile perdersi o restare impantanati.

I personaggi sono tanti, ognuno con la propria storia e, nonostante l'ambientazione comune, non tutte le storie si incrociano tra di loro.
Ma non è solo il numero di vicende e di personaggi a rendere difficoltosa la lettura. Lo stile è superdenso: una singola frase ha spesso molto contenuto/sottintesi e pochi fronzoli. A mio avviso, a volte l'autore pretende un po' troppo dal lettore, lasciando intuire collegamenti e conclusioni non sempre facili. Altre volte invece, si perde in lunghissime e inutili descrizioni. Il risultato è che la lettura non è per niente scorrevole.

Mettiamo quindi da parte l'idea di un romanzo d'evasione, ed entriamo nelle dense acque della trama.

Siamo nell'India del 2047, alle prese con la cultura, l'organizzazione sociale, la religione e il modo di vivere tipici di quella regione.
La prima caratteristica che salta all'occhio, è l'abbondante farcitura di termini indiani. E' vero che in fondo al libro c'è il glossario (di ben 7 pagine), ma non è proprio comodissimo, soprattutto per chi legge la versione e-book.
Le vicende degli innumerevoli personaggi, sono funzionali alla presentazione di un incredibile affresco della società indiana, con tutte le sue virtù e contraddizioni. Religione, cultura, tradizione e scienza si mescolano e si scontrano per dare vita ad un complesso e vasto disegno d'insieme.
I personaggi sono tutti diversi e tutti credibili. Tanto di cappello a Ian McDonald per essere riuscito a rendere così bene uno spaccato della società indiana e per aver saputo gestire una trama complessa ma credibile.

Il romanzo parla anche di Intelligenza Artificiale con le iniziali maiuscole. Detta così sembra qualcosa di marginale, e invece...

Il finale è bello, pieno di rivelazioni e colpi di scena più o meno attesi. Ma secondo me, non si riesce a gustarlo con il dovuto piacere. Alla fine delle 500 e passa pagine, si arriva stremati e viene spontaneo un sospiro di sollievo.

Quando si butta sempre l'occhio al numero di pagine che mancano alla fine (o al tempo che manca alla fine, stimato dall'e-book reader), vuol dire che c'è la voglia di arrivare in fondo e il coinvolgimento è ridotto al minimo. Ho letto romanzi in cui la fine arriva improvvisa, lasciando un senso di vuoto. Qui purtroppo non è stato così.

Parole chiave: intelligenza artificiale, India, Gange, stile denso, faticoso
Voto: 3 su 5


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